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Lamezia, politici e
avvocati tra i 65 arrestati

Con gli arresti, dicono gli investigatori, saranno annientate le cosche di Lamezia. A numerosi arrestati, oltre al reato di associazione mafiosa, sono stati contestati diversi omicidi verificatisi in una guerra di mafia svoltasi tra il 2005 ed il 2011. (ANSA).

La cosca Giampa' di Lamezia Terme, per finanziare gli acquisti di armi e stupefacenti, nonché per garantire il pagamento degli stipendi agli affiliati, aveva creato un vorticoso sistema di truffe assicurative, avvalendosi della collaborazione di un gruppo composto da assicuratori, periti, carrozzieri, medici e avvocati. E' quanto emerso dalle indagini della Polizia di Stato, che stamani hanno portato all'arresto di 65 persone. Dalle indagini è emerso anche che dal sistema-truffe arrivavano nelle casse della cosca, ogni anno, milioni di euro, di cui beneficiavano anche i professionisti che concorrevano con la cosca.

Indagato anche il senatore del Pdl Piero Aiello. La Dda aveva chiesto l'arresto, ma la richiesta è stata rigettata dal gip.

Tra gli arrestati figura l'ex consigliere provinciale e attuale vice presidente della Sacal, la società di gestione dell'aeroporto lametino, Gianpaolo Bevilacqua, del Pdl.

A Bevilacqua sono contestati i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e di estorsione. In particolare oltre alla connivenza con la cosca Giampà lo stesso avrebbe estorto ad un commerciante di abbigliamento sportivo alcune tute da recapitare a detenuti del clan.

Ad uno degli avvocati arrestati è stato contestato anche lo scambio elettorale politico-mafioso. Secondo l'accusa, il legale avrebbe finanziato la cosca Giampà di Lamezia Terme attraverso un suo autorevole referente per ottenere voti alle elezioni amministrative del Comune di Lamezia Terme del 2010. (ANSA)

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