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Parco Romani, fallisce
la trattativa col Comune

 Giunge al capolinea nel peggiore dei modi la trattativa sul Parco Romani. È apparso infatti nero, anzi nerissimo il fumo che si è levato da Palazzo De Nobili già sin dalle prime battute dell’incontro nel quale il dott. Umberto Conforto, consulente della Parco Romani srl, è stato ricevuto dal sindaco Sergio Abramo, e ai cui lavori hanno partecipato il liquidatore della Catanzaro Servizi Marco Correggia, il legale del Comune, avvocato Raffaele Mirigliani, e il capo di gabinetto del primo cittadino, Antonio Viapiana. Il nodo, che alla fine si è rivelato scorsoio, e che ha portato il consulente a lasciare il tavolo dei lavori, è stato quello della netta differenza di vedute in merito alle procedure da adottare per bloccare gli effetti della compravendita di alcuni locali della megastruttura da parte della Catanzaro Servizi che lì avrebbe dovuto creare l’Ente Fiera (poi dirottato a Lido): la proposta avanzata dal dott. Conforto prevedeva che si attuasse una risoluzione del contratto con la Catanzaro Servizi, in base al quale la società avrebbe dovuto versare un milione di euro alla Parco Romani quale saldo dell’Iva che aveva contabilizzato nell’ambito della compravendita dei locali del Parco. Si tratta, tanto per chiarire, del “costo” che il Comune (in qualità di socio unico della Catanzaro Servizi) avrebbe dovuto sostenere per mettere la parola fine su un’operazione che avrebbe consentito alla partecipata di liberarsi dalla procedura di pignoramento e di pensare seriamente ad avviare la revoca dello stato di liquidazione in cui essa versa, a fronte ovviamente di un adeguato piano industriale.

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