Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 29 Aprile 2024

38 omicidi in 11 anni
Dieci dei quali risolti
grazie ai pentiti

Dal 2000 al 2011 sono stati commessi in città ben 38 gli omicidi. Dieci di questi sono stati risolti grazie alle convergenti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, tra cui anche quelle di Giuseppe Giampà, l’ex padrino dell’omonima cosca, a capo anche della commissione che decideva chi doveva essere eliminato e che disponeva del cosiddetto “gruppo di fuoco”, composto in gran parte dalle nuove leve, cioè da coloro i quali confluirono nella cosca nel momento in cui il figlio del “professore”, dopo la spaccatura con lo zio Vincenzo Bonaddio per il modo in cui gestiva le estorsioni, prese le redini dell’omonima cosca. Tra i membri del gruppo che provvedeva a eliminare «il concorrente della cosca», sulle indicazioni del capo, c’era anche Alessandro Torcasio detto “Ca - vallo”, anche lui tra i protagonisti dell’operazione “Medusa” e “Perseo”, indicato come «tutto fare e guarda spalle di Giampà Giuseppe, azionista, detentore di armi per conto della cosca, nonché attivo in taluna attività estorsiva, attivo nello spaccio di sostanze stupefacenti per conto di Giuseppe Giampà e in taluna azione omicidiaria per conto della cosca ». Azioni omicidiarie, quelle messe a segno dal figlio del “professore”, che spesso venivano in qualche misura contestate da alcuni componenti del gruppo di fuoco. Un dato che emerge dalle dichiarazioni che Alessandro Torcasio ha inteso rilasciare spontaneamente per chiarire la sua posizione in ordine ai reati che sono stati contestati nell'ambito del processo "Medusa", nonché quelli relativi agli omicidi di Vincenzo e Francesco Torcasio “u carrà”.

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