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Luigi e Luciano Trovato
restano in cella

  Restano in carcere Luigi Trovato detto Gino e Luciano Trovato, finiti sotto inchiesta e arrestati nell’ambito dell’operazione “Perseo”, messa a segno dalla Direzione distrettuale antimafia il 26 luglio scorso sulla base di una dettagliata comunicazione di notizia di reato redatta dalla Squadra Mobile di Catanzaro. In manette oltre ai due Trovato finirono altre 63 persone sulla base di un’ordinanza emessa dal giudice delle indagini preliminari, mettendo a nudo perversi intrecci tra il mondo della criminalità organizzata e il tessuto sociale economico, produttivo e politico della città. Uno scenario che è stato descritto da Giuseppe Giampà, il figlio del più noto capo dell’omonima cosca detto “il professore”. Scenografia che potrebbe portare sul palco degli imputati altri personaggi, sui quali sta indagando la speciale squadra anticrimine della Squadra Mobile catanzarese diretta da Adolfo Ruperti, che ha già in qualche modo portato alla luce gli intrecci tra mondo criminale, imprenditoriale e politico, di cui la cosca si serviva per dominare e controllare ogni attività.

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