
Dormiva tranquillamente nella stanza da letto del suo appartamento quando un proiettile esploso in strada ha bucato la tapparella della finestra e forato il vetro per conficcarsi sul mobile di fronte; non fosse stato sdraiato sul letto quel proiettile avrebbe potuto ucciderlo. Ma nessuno - neanche chi dormiva in quella camera, s’è accordo di nulla fino a ieri mattina. È accaduto nella notte tra venerdì e sabato a Montepaone, nel basso jonio catanzarese, ancora una volta al centro d’una intimidazione che avrebbe potuto avere ben più tragiche conseguenze. Cinque i colpi di pistola, esplosi contro il furgone di servizio di un noto supermercato del paese. Il mezzo si trovava parcheggiato di fronte l’ingresso dell’ “Urban Market” dove solitamente lo si lasciava al termine del turno di servizio giornaliero. Uno dei proiettili, come abbiamo accennato è andato vagando fino all’abitazione di fronte; gli altri sull’automezzo. Ma nessuno s’è accorto di nulla. I carabinieri sono stati chiamati solo quando il proprietario di quell’appartamento ha visto il foro del proiettile sul vetro della finistra; poi sono stati notati i colpi andati a segno sul furgone. Una storia di cronaca che diventa ordinaria in un territorio costretto a registrare, suo malgrado, un nuovo atto che si somma a quelli già raccontati ma che si arricchisce di un particolare che fa riflettere sulla sicurezza pubblica che non può essere vissuta come fatto privato tra vittime e intimidatori ma che ci costringe a guardare in faccia il rischio che si allarga ad un’intera comunità.
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