E' cominciata con la richiesta di costituzione di parte civile l'udienza preliminare davanti al gup di Catanzaro nel procedimento nei confronti di 15 persone indagate nell'inchiesta ''Pecunia non olet'' su presunti illeciti in materia fiscale ed ambientale commessi nella gestione della discarica di Alli. Ad avanzare la richiesta sono stati i Comuni di Catanzaro e Simeri Crichi, La Provincia di Catanzaro, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Agenzia delle entrate, Equitalia, Legambiente, Wwf, Anpana ed il Movimento difesa cittadino. Il giudice ha poi rinviato al 14 e 15 ottobre per decidere e proseguire l'udienza. Tra gli indagati per i quali il pm Carlo Villani ha chiesto il rinvio a giudizio figurano imprenditori, professionisti, funzionari dell'ufficio per l'emergenza ambientale, l'ex commissario, Graziano Melandri, e l'assessore all'ambiente della Regione Calabria, Francesco Pugliano, coinvolto nella sua qualita' di ex sub-commissario dell'Ufficio per l'emergenza. Ai quindici vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, abuso d'ufficio, evasione fiscale, corruzione, falso e disastro ambientale. L'accusa ipotizza l'esistenza di un'associazione il cui promotore sarebbe stato l'imprenditore veneto Stefano Gavioli, proprietario della societa' Enertech. Dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza e dai carabinieri del Noe e' emerso che la Enertech, attraverso una serie di artifici contabili, avrebbe evaso le imposte dovute all'erario. Nonostante i debiti con il fisco l'ufficio del commissario per l'emergenza ambientale, secondo l'accusa, avrebbe liquidato somme per diversi milioni di euro alla societa'. Ai vertici della Enertech viene contestato anche il reato di disastro ambientale per lo smaltimento illegale nel fiume Alli, e successivamente nel Mar Ionio, del percolato prodotto dalla discarica. (ANSA).