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La moglie ha un ictus
Lui simula un incidente

Ha visto la moglie colpita da ictus ma invece di chiamare il 118 l'ha portata in ospedale con l'auto raccontando di averla investita accidentalmente e quando la donna è morta, dopo un mese di coma, ha chiesto, insieme a 9 parenti della donna, il risarcimento all'assicurazione per 2 milioni di euro. 

Ma l'incidente, hanno accertato i carabinieri di Belvedere Spinello (Crotone), non c'era stato ed i 10 sono indagati per fraudolento danneggiamento dei beni assicurati.

Ai dieci, i carabinieri hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal pm della Procura di Crotone Ivan Barlafante. Tutto ha inizio il 24 febbraio 2012, giorno in cui una casalinga di 44 anni di Strongoli, mentre si trova in casa, avverte un malore. E' in quel momento che nel marito, un muratore di 48 anni, di Strongoli, matura l'idea di mettere in atto una truffa. L'uomo, infatti, decide di non chiedere l'intervento del 118 ma caricare la moglie agonizzante in macchina e la trasporta nel pronto soccorso dell'ospedale di Crotone. In ospedale riferisce agli infermieri di aver investito fortuitamente la moglie per una errata manovra di parcheggio e che questa è la causa dello stato comatoso in cui si trova la donna. Quest'ultima viene immediatamente ricoverata e poco dopo trasferita nell'Ospedale Pugliese - Ciaccio di Catanzaro a causa delle gravissime condizioni in cui versa. La donna muore dopo circa un mese di agonia a causa di una emorragia cerebrale dovuta ad un gravissimo stato ipertensivo e non come conseguenza del sinistro, in realtà mai accaduto, come invece denunciato dal marito. A quel punto il marito e tutti gli eredi avanzano una richiesta risarcitoria pari a 2.154.320 euro alla compagnia assicurativa Groupama, con la quale l'autovettura coinvolta nell'incidente, in realtà mai accaduto, era assicurata. A far scattare l'inchiesta è stata una segnalazione dell'assicurazione ai carabinieri dopo i primi sospetti nati dalla richiesta. (ANSA).

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