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Bomba radiocomandata
per faida cosche,
tre arresti

Gli agenti delle squadre mobili di Vibo Valentia e Catanzaro hanno arrestato tre persone ritenute esponenti di spicco delle cosche della 'ndrangheta del Vibonese perché ritenute responsabili della detenzione di un micidiale ordigno esplosivo con innesco radiocomandato a distanza. Gli arresti sono stati eseguiti su disposizione della Dda di Catanzaro. Le indagini hanno consentito di accertare che l'ordigno, ceduto da un esponente della cosca della 'ndrangheta dei Mancuso di Limbadi ad un componente della famiglia Loielo, doveva essere utilizzato da questi nell'ambito della contrapposizione della propria famiglia con altro gruppo criminale in lotta per il predominio delle attività illecite nei comuni del comprensorio delle "Serre Vibonesi", territorio storicamente interessato da sanguinose faide criminali.(ANSA).

La cosca Mancuso di Limbadi era interessata ad intervenire ed alimentare i contrasti tra le diverse cosche del vibonese. E' quanto emerge dalle indagini della squadra mobile di Catanzaro e Vibo Valentia che stamane hanno arrestato Pantaleone Mancuso, 53 anni, elemento di spicco dell'omonima cosca; Rinaldo Loielo (22), figlio del boss Giuseppe, vittima nel 2002 di un agguato mafioso con il fratello Vincenzo; e Filippo Pagano (22). Dalle indagini della squadra mobile è emersa una vera e propria strategia criminale messa in atto dalla famiglia Mancuso. E' emerso anche che Pantaleone Mancuso aveva la capacità di regolare i rapporti conflittuali per acquisire potere così come è avvenuto con la guerra di mafia scoppiata tra il gruppo dei Piscopisani e quello di Stefanaconi, nel vibonese. (ANSA).

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