Un terzo dei catanzaresi è senz’acqua. In trentamila stanno vivendo situazioni di grande difficoltà, con i rubinetti a secco. E le polemiche ormai si sprecano, mentre scuole, negozi e uffici pubblici restano chiusi per la mancanza del prezioso liquido. I tecnici della Sorical, grazie agli elicotteri, hanno individuato altri punti in cui la furia del fiume Alli ha rotto la condotta idrica principale. E stanno lavorando al ripristino, anche se sui tempi non si sbilancia nessuno. Comune e Prefettura hanno predisposto un piano d’emergenza. Speciali manovre hanno permesso che l’acqua del Guerriccio giungesse per qualche anche nelle zone rimaste a secco da martedì, ma è servito solo per i piani bassi. Numerose autobotti hanno rifornito i cittadini in vari punti della città. Ma in serata si è scoperto che l’acqua delle autobotti non è potabile; qualcuno ha segnalato in redazione che «sembra fango». E la gente è sempre più imbufalita. Intanto sul fronte politico infuriano le polemiche. La minoranza in consiglio comunale chiede le dimissioni «del sindaco Sergio Abramo, dei vertici della Sorical e della Protezione civile regionale per manifesta incapacità». Risposta immediata dei capigruppo di maggioranza: «Puro sciacallaggio, sono pronti a speculare persino su un evento atmosferico eccezionale ».