
Colpo di scena, ieri, nella prima udienza dinanzi alla prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Roma (presidente d’Andria, a latere De Cataldo), nel processo a Luciana Cristallo e Fabrizio Rubini, lei ex moglie della vittima, lui nuovo compagno della donna, entrambi accusati di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, ed assolti in primo grado, nell’o ttobre 2012, dalla terza sezione della Corte d’Assise di Roma. Avverso la sentenza di assoluzione hanno proposto appello il pm Elisabetta Ceniccola e l’avvocato catanzarese Nunzio Raimondi, che ha difeso dapprima la madre della vittima, Santina Marinaro e, alla sua morte, è stato nominato curatore speciale della figlia minore avuta da Bruno con l’ex moglie Luciana. Nel corso dell’udienza di ieri il procuratore generale Cozzella e la parte civile rappresentata dall’avv. Raimondi hanno riportato un primo successo. Infatti la Corte, superando le opposizioni delle difese (gli avv. Casalini e Sabatelli per la Cristallo e l’avv. Antonicelli per Rubini), ha accolto la richiesta degli appellanti di disporre una nuova perizia medico-legale sia sulla compatibilità dello stato del cadavere con l’asserita permanenza in acqua per circa un mese (una delle incongruità descritte dagli appellanti) sia sulla ricostruzione effettuata dalla Cristallo della presunta aggressione subita dal marito che non troverebbe riscontro nelle risultanze autoptiche. Insomma, il processo è stato completamente riaperto su tutti i punti fondamentali. La Corte ha quindi aggiornato l’u d i e nza al 17 gennaio per il conferimento del nuovo incarico peritale.
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