
Tutti condannati: la moglie infedele, l’amante incaricato di uccidere suo marito, e il killer complice pregiudicato. Finisce così il primo round del processo per l’omicidio di Giovanni Villella, il 31enne lametino ucciso vicino all’aeroporto internazionale con quattro colpi di fucile caricato a pallettoni. Era il 4 luglio 2011. Dopo nemmeno una settimana la polizia aveva individuato i colpevoli: Pina Jennifer moglie della vittima, Giovanni Giampà il suo amante, Michele Dattilo ex galeotto per sequestro di persona. Jennifer col rito abbreviato è stata condannata anche in appello a 14 anni di carcere. Ieri la sentenza di condanna della Corte d’assise di Catanzaro, presieduta da Giuseppe Neri, anche per Giovanni Giampà a 18 anni e l’ergastolo per Michele Dattilo. I difensori Salvatore Staiano, Pino Zofrea e Leopoldo Marchese avevano chiesto l’assoluzione. L’avvocato Antonio Larussa, legale di parte civile dei familiari della vittima, ha ottenuto una provvisionale di 50 mila euro per risarcimento danni e le spese legali. L’agguato a Giovanni Villella, autotrasportatore di Lamezia, avvenne nella notte. L’attirarono in una trappola, organizzarono un piccolo furto di piantine in un vivaio nella zona dell’aeroporto. E mentre il giovane era intento a sistemare la refurtiva di poco valore, Dattilo lo sparò ripetutamente. L’ultimo colpo in faccia. Non ci fu scampo per Villella.
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