La Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 12 persone indagate nell'inchiesta sulla presunta truffa del Parco commerciale Romani. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dal pm Carlo Villani. Nell'inchiesta sono coinvolti, tra gli altri, l'ex sindaco, Rosario Olivo (Pd), l'ex presidente degli industriali di Catanzaro, Giuseppe Gatto, e l'attuale della Calabria, Giuseppe Speziali.
Nei confronti dei 12 indagati, il 27 novembre scorso, la Procura della Repubblica aveva chiuso le indagini. Agli indagati vengono contestati a vario titolo i reati di truffa, abuso e falso. La Procura contesta anche il reato di concussione nei confronti di un consigliere comunale, Giulio Elia, e di corruzione nei confronti di un funzionario comunale, Biagio Cantisani, e dell'amministratore della società Catanzaro Servizi, Giuseppe Edoardo Grillo. L'inchiesta sul Parco Commerciale Romani è stata avviata nel 2012 dalla Guardia di finanza di Catanzaro. Al centro dell'inchiesta, condotta dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dal sostituto Carlo Villani, c'è la realizzazione dell'ente Fiera, che prevedeva un finanziamento statale di cinque milioni di euro al Comune di Catanzaro. L'attenzione degli inquirenti si è concentrata sulla permuta fatta dalla società Argento, di cui era socio Gaetano Romani, con il Comune di Catanzaro, che acquisì due immobili di proprietà degli imprenditori Giuseppe Gatto e Giuseppe Speziali. La permuta doveva servire a compensare un debito di oltre tre milioni di euro che Romani doveva al Comune. L'inchiesta riguarda anche la decisione dell'Amministrazione comunale di centrosinistra, tramite la municipalizzata Catanzaro Servizi, di realizzare il centro fieristico nel Parco Romani. (ANSA)
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