
È iniziato il conto alla rovescia in vista dell’undici marzo, la data fissata dal giudice Pietro Scuteri che ha emesso il decreto di giudizio immediato nei confronti delle persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Perseo”, una delle tante attività investigative messe a segno dalla Squadra Mobile di Catanzaro sul territorio lametino in questi due ultimi anni, con una serie di ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di capi, gregari, affiliati e killer della cosca Giampà. La prima udienza del processo, se gli imputati attraverso i loro difensori non opteranno per il giudizio abbreviato (rito che consentirebbe loro in caso di condanna un sconto di pena), è prevista per il prossimo 11 marzo davanti alla sezione penale del tribunale lametino in composizione collegiale. Probabilmente davanti ai magistrati non compariranno le 67 persone alle quali è stato notificato il decreto di giudizio immediato. Dai magistrati della sezione penale in composizione collegiale probabilmente si faranno giudicare sono circa 20 degli imputati, mentre gli altri opteranno per il giudizio abbreviato che si terrà davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Catanzaro. Inoltre 13 imputati non compariranno davanti ai giudici lametini, madavanti ai magistrati della Corte d'Assise di Catanzaro il prossimo 25 marzo, perché devono di rispondere di alcuni omicidi. Sarà uno svolgimento processuale sul piano giudiziario certamente interessante, un processo che potrebbe far emergere particolari sul piano della conoscenza del fenomeno criminale e che potrebbe portare alla luce scenari che al momento sono rimasti rinchiusi nel voluminoso quanto impenetrabile fascicolo, al quale sono stati allegate le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che, con le loro confessioni, hanno consentito alla Dda di mettere a segno l’ultima operazione antimafia. Un fascicolo ampio nel quale sono confluite anche le dichiarazioni spontanee di alcuni indagati come quella di Vincenzo Perri anche lui finito nell’inchiesta Perseo.
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