"Deve essere una persona seria .. invece quel 'pagliaccio' si vede tutti i giorni nella televisione .. disgraziato". A parlare in questi termini è il boss Pantaleone Mancuso, di 67 anni, intercettato al telefono con il suo avvocato, Antonio Carmelo Galati, riferendosi, "verosimilmente - scrive il gip - al dottor Rodolfo Ruperti predecessore del dott. Lento quale dirigente della squadra mobile di Vibo Valentia, ed attuale dirigente della squadra mobile di Catanzaro, ndr". Affermazione alla quale Galati risponde: "esatto!... vedete... notate la differenza!.." "La conversazione - scrive il gip - appare di estrema rilevanza per due motivi. In primo luogo, in quanto Pantaleone Mancuso, classe '47, ribadiva (protestando perché il dotto Lento non era più andato a trovarlo) la non saltuarietà dei rapporti di frequentazione con il funzionario di polizia. In secondo luogo in quanto l'avv. Galati, esaltando la differenza tra il dott. Lento ed il dott. Ruperti nell'atteggiamento verso i Mancuso, se ne attribuiva palesemente il merito, presentandola come l'effetto del suo lavorio diplomatico". Mancuso, in precedenza, aveva sostenuto: "Il commissario, là .. si è perso? Galati: eh... non scende da molto... volevano scendere l'altra volta [parola incomprensibile} ma non è sceso... di venire. Ma lo sapete che è?... non gli dico niente che [.. .parole incomprensibili).. Se c'è qualche microfono... che armano 'ste pagliacciate... "Ripeteva, in sostanza - scrive il gip - il concetto già espresso in una precedente conversazione: il dirigente della squadra mobile, dott. Lento, aveva riferito al Galati di aver timore ad incontrare nuovamente Pantaleone Mancuso a causa della possibile presenza di microspie dei carabinieri presso il suo casolare". (ANSA) |
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