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Città senz’acqua?
Le autobotti a
casa degli amici

  È facile definirlo un “verminaio”, molto meno raccapezzarsi tra ipotesi di reato messe nero su bianco, intercettazioni borderline e comportamenti eticamente censurabili. Ma di sicuro l’inchiesta che sta scuotendo il Comune di Catanzaro è soltanto all’inizio. Dalle informative della Digos saltano fuori spaccati tutti da approfondire, a cominciare da quello captato dagli inquirenti lo scorso novembre quando la città era senz’acqua a causa della rottura della condotta di Santa Domenica. Ebbene, è cominciato un giro vorticoso di telefonate con tanto di politici che hanno chiesto corsie preferenziali per le autobotti destinate ad amici e parenti. La Magistratura sta valutando eventuali ipotesi di reato, così come per altri mille rivoli dell’inchiesta. Intanto il sindaco Sergio Abramo e l’assessore regionale Mimmo Tallini, con una serie di comunicati stampa, sono entrambi intervenuti «per chiarire alcuni aspetti del fascicolo e difendere la legittimità del loro operato». Da parte sua l’opposizione continua a sparare a zero. Il Pd chiede al ministro Alfano di verificare se vi sono gli estremi affinché il prefetto invii una commissione d’accesso al Comune.

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