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Fratelli uccisi
in faida, appello
conferma condanne

tribunale catanzaro

I due imputati furono fermati dai carabinieri il 2 luglio del 2010 in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro. Secondo l'accusa, il duplice omicidio dei fratelli Grattà era maturato nell'ambito della faida tra le cosche della 'ndrangheta della fascia ionica tra le province di Catanzaro e Reggio Calabria e quella vicina di Vibo Valentia. Una delle vittime della faida è stato il boss Vittorio Sia, padre di Alberto, ucciso in un agguato il 22 aprile del 2010. E proprio l'agguato mortale contro Vittorio Sia, per l'accusa, sarebbe stato all'origine dell'omicidio dei fratelli Grattà. Alberto Sia, insieme a Vitale, era accusato di avere rubato lo scooter utilizzato per l'agguato.

I due imputati furono fermati dai carabinieri il 2 luglio del 2010 in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro. Secondo l'accusa, il duplice omicidio dei fratelli Grattà era maturato nell'ambito della faida tra le cosche della 'ndrangheta della fascia ionica tra le province di Catanzaro e Reggio Calabria e quella vicina di Vibo Valentia. Una delle vittime della faida è stato il boss Vittorio Sia, padre di Alberto, ucciso in un agguato il 22 aprile del 2010. E proprio l'agguato mortale contro Vittorio Sia, per l'accusa, sarebbe stato all'origine dell'omicidio dei fratelli Grattà. Alberto Sia, insieme a Vitale, era accusato di avere rubato lo scooter utilizzato per l'agguato. (ANSA)

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