Due decreti di perquisizione e di sequestro, emessi dai pm della Dda Pierpaolo Bruni e Simona Rossi, frutto di ulteriori approfondimenti sulle movimentazioni finanziarie della holding dei Tripodi di Portosalvo. Nel mirino sono così finite le sedi Rtl e 4 abitazioni in Lombardia. Un segmento di indagine che era stato, in un certo qual modo, messo in “riserva” dagli inquirenti che, nel maggio dello scorso anno, con l’operazione Libra, chiudevano il cerchio attorno alla famiglia di Portosalvo e ai suoi più importanti business. Insomma un colpo inferto all’ala imprenditrice della ‘ndrangheta con interessi, nel settore edile, in Lazio e a Milano e che, secondo gli inquirenti, avrebbe appunto il volto e gli uomini della ’ndrina di Portosalvo non ancora però riconosciuta giudizialmente come tale. Associazione di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, usura, estorsione e frode nelle pubbliche forniture i reati all’epoca, e a vario titolo, contestati ai venti indagati, 14 dei quali raggiunti da ordinanza di custodia in carcere.
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