
Tutti a giudizio. La vicenda legata al fallimento della società di calcio Fc Catanzaro approda nella fase dibattimentale, il prossimo 17 ottobre, dove i quindici imputati dovranno difendersi dall’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta. “Contrattopoli” il nome dato all’inchiesta avviata dal pm Domenico Guarascio, che ha coinvolto gli ex giallorossi Francesco Corapi, Ivano Ciano, Alessandro Bruno, Ciro De Franco, Giuseppe Benincasa, Antonio Montella, Manolo Mosciaro, Roberto Mancinelli, Alessandro Vono, Davide Lodi, Roberto Di Maio, Stefano Di Cuonzo e Giovan Giuseppe Di Meglio e gli ex dirigenti della società Fc Antonio Aiello e Filippo Catalano. La decisione del gup Assunta Maiore di mandarli tutti a giudizio è arrivata dopo diverse ore di un’udienza persino agguerrita, durante la quale il magistrato ha anche comunicato l’accoglimento delle richieste di costituzione di parte civile proposte dall’Uesse Catanzaro (l’attuale squadra di calcio del capoluogo), del curatore fallimentare dell’Fc e della Lega Pro. L’inchiesta - che è la prima sfociata nelle richieste di rinvio a giudizio - riguarda i contratti sottoscritti dagli ex calciatori giallorossi nella stagione 2009-2010 quando, secondo l’accusa, il Football Club era già in una situazione tale da farne presagire il fallimento, poi puntualmente avvenuto con formale dichiarazione del Tribunale. I calciatori, che chiedono all’attuale società il pagamento di quegli stipendi, dovranno dunque difendersi dall’accusa di «aver cagionato con dolo e per effetto di operazioni dolose » il fallimento dell’Fc Catanzaro, in particolare con la stipula dei contratti che avrebbero determinato un dissesto irreversibile, riversando sulla società, in crisi finanziaria, ulteriori debiti tra stipendi, tasse e oneri per circa 800mila euro.
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