Appartamenti e attività commerciali sotto chiave, società finite nel mirino della Dia perché «legate da rapporti affaristici» con ditte riconducibili a Saverio Razionale, ritenuto uno dei maggiori esponenti dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di San Gregorio d’Ippona, che da anni ha trasferito le sue attività nella capitale. A finire sotto i riflettori della Direzione investigativa antimafia è stata la società Lico Santo srl con sede legale a Roma, che opera nel settore delle telecomunicazioni e dell’impiantistica. Un’azienda che conta oltre 100 unità lavorative sparse in diverse realtà del paese e un indotto nel quale operano circa 500 dipendenti. Applicando le nuove norme antimafia, il Tribunale di Vibo Valentia –sezione misure di prevenzione – ha affidato la gestione della società ad un amministratore giudiziario, poiché le indagini della Dia di Roma avrebbero svelato «l’esistenza di intensi rapporti affaristici» tra la Lico Santo e la Edil Service srl e la Roma Service srl già sottoposte a sequestro perché riconducibili alla cosca facente capo a Razionale. In questo contesto, si è accertato – secondo quanto evidenziato dagli investigatori – che la Lico Santo srl ha impiegato nel ciclo lavorativo operai non in regola con la normativa vigente, forniti dalle società di Razionale, «risparmiando così notevoli costi del personale».