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Nuova intimidazione ma l’attività va avanti

  Ora 1.30, scoppia un ordigno nel ristorante del “V i llaggio Guglielmo” nella frazione di Copanello di Stalettì. Ore 2.30, inizia la ricostruzione delle parti danneggiate dall’atto intimidatorio. In un’ora le due facce di una regione bella e dannata si svelano agli occhi dei presenti che raccontano la sofferenza per un gesto violento, lacerante e per molti versi invalidante e, contemporaneamente, la voglia di reagire e ricominciare, ancora una volta, nell’ostinazione di un popolo che, a testa alta, vuole andare avanti. All’alba a Copanello fanno capolino i mezzi messi a disposizione dal Comune di Stalettì e una squadra di operai pronta a cancellare i danni subiti, restituendo ai tanti turisti stranieri (circa trecento provenienti dalla Russia) quella vacanza minata dalla paura di uno scoppio talmente forte da essere distintamente udito dalle zone marine di Squillace e Montauro. Al “Villaggio Guglielmo” è la giornata in cui è previsto l’arrivo del console Russo a testimoniare quel turismo capace di rilanciare l’e c o n omia che gli atti criminali rischiano di distruggere. Il danno economico è contenuto, quello di immagine non si riesce a quantificare; a spiegarci perché sono i commercianti di Copanello impegnati a giustificare ai turisti presenti, in un inglese questa volta volontariamente accennato, cosa sia accaduto. «Se il mio negozio avesse delle ruote lo porterei subito via – ci spiega uno di loro – gesti come questo vanificano gli sforzi di un’attività in una terra capace di incantarti, ma che non sempre ripaga gli sforzi di aprire da maggio a settembre, stringendo i denti nei momenti di difficoltà ». Per Antonio Facciola, uno dei responsabili della società che ha in gestione il ristorante del villaggio, le telefonate di auguri nel giorno di uno sfortunato onomastico, si alternano a quelle di solidarietà, ma i danni subiti, per lo scoppio dell’ordigno passano in secondo piano di fronte la necessità di una reazione immediata.

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