Catanzaro, Crotone, Vibo

Venerdì 22 Novembre 2024

Ricostruita in aula l’esatta dinamica dell’omicidio di Giuseppe Chirumbolo

  Si è svolta ieri davanti alla Corte d'Assise di Catanzaro (presidente Giuseppe Neri, giudice a laterale Tiziana Macrì, oltre ai 7 giudici popolari), la seconda udienza del processo “Perseo”, nella parte relativa agli omicidi (in particolar modo gli omicidi di Bruno Cittadino e Giuseppe Chirumbolo) e che vede come imputati Vincenzo Arcieri (difeso dagli avvocati Vincenzo Galeota e Aldo Ferraro), Giancarlo Chirumbolo (difeso dall’avvocato Francesco Pagliuso), Antonio Voci (difeso dall’avvocato Leopoldo Marchese) e Franco Trovato (difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Salvatore Staiano) che hanno scelto di essere processati con il rito ordinario. Al centro del processo l’omicidio Chirumbolo con l’audizione di altri testi del pubblico ministero, in particolare della squadra investigativa dei carabinieri che, subito l’omicidio, si recò sul posto per effettuare i rilievi tecnici e balistici. Sentiti anche chi ha effettuato gli accertamenti biologici per verificare la presenza di tracce di natura biologica. Nel corso dell’audizione è stata ricostruita la scena del crimine e la dinamica dello stesso omicidio da parte del nucleo investigativo dei Carabinieri. Tra i testi ascoltati anche il medico legale Massimiliano Cardamone che eseguì, su incarico della procura lametina, l’esame autoptico sul corpo di Chirumbolo e il sopralluogo giudiziario sulla scena del delitto. L’udienza poi è stata rinviata ad ottobre per l’escussione di altri testi dell’accusa. Chirumbolo fu ucciso la sera del 31 marzo, poco dopo le 20.30 in Via Miceli, con almeno dieci colpi di pistola che lo centrarono in varie parti del corpo, mentre stava entrando nella sua abitazione.

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