Dieci persone tratte in arresto con l’accusa di rissa aggravata e lesioni e cinque persone rimaste ferite in maniera lieve durante le colluttazioni. Questo il bilancio di una rissa esplosa nella notte in un villaggio turistico di Zambrone che ha avuto come protagonisti gli stessi dipendenti della struttura. L’episodio, sulle cui cause non c’è ancora chiarezza ma che dovrebbe avere alla base futili motivi, è avvenuto intorno alle quattro di ieri mattina, quando cinque animatori della struttura turistica e cinque tra camerieri e maitre, dopo poche ore dalla conclusione dell’attività lavorativa all’interno del villaggio, hanno scatenato una maxi rissa. Sul posto, una volta scattata la chiamata alla centrale operativa dai carabinieri della compagnia di Tropea, sono giunti i militari della vicina stazione di Zungri, agli ordini del maresciallo Dario Randazzo, coordinati dal capitano Francesco Manzone dal comandante del nucleo operativo radiomobile di Tropea Gaetano Vaccari, i quali hanno portato a termine le indagini e gli accertamenti del caso. A finire in manette con l’accusa di rissa aggravata e lesione sono stati allora Lazzaro Cimadoro, 30 anni di Tropea, Giovanni Tomaselli e Manuel Tomaselli, entrambi di Reggio Calabria, di 29 e 24 anni, Luca Placido Grillo, 24 anni, di Vibo Valentia, Francesco Calabria, 24 anni di Tropea, Alessandro Oggiano, 23 anni, di Roma, Lorenzo Catello, 22 anni e Simone Cimini, 19 anni, entrambi di Roma, Calogero Caiola, di Patti, 21 anni, Daniele Oggiano, 32 anni, di Roma. Tra calci, pugni e strattoni, hanno avuto la peggio cinque persone (tra loro nessun calabrese) che hanno preso parte alla rissa e che sono state accompagnate al pronto soccorso dell’ospedale di Tropea per essere sottoposte alle cure del caso. Per tutti la prognosi è di pochi giorni. Espletate le formalità di rito da parte dei militari intervenuti, la Procura di Vibo Valentia ha disposto per tutti e dieci il regime degli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima che si terrà nelle prossime ore.