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Le Castella, dalle “maldicenze” alla tragedia

Futili motivi, si dice. Una diceria diffusa e riferita da untorelli di paese, a Le Castella, sibilava della presunta relazione che avrebbe coinvolto una donna legata alla vittima. E un colpo è partito accidentalmente – si sostiene – da un fucile che doveva servire solamente per minacciare. Ma i fatti nella loro durezza dicono delle canne di una doppietta poggiata sul petto di un giovane di 25 anni e di un colpo che lo uccide all’istante. E domandano di quel fucile che non si trova più, nonostante l’am - missione di responsabilità di chi ha sparato, si racconta, accidentalmente. Il giorno dopo il “giallo” di Ferragosto è stato fermato dai carabinieri e sottoposto a fermo per omicidio volontario il 54enne Giuseppe Costantino, titolare assieme alla famiglia di una struttura alberghiera e di ristorazione a Le Castella, “L’Orizzonte”, in contrada Campolongo. L’uomo è accusato di aver ucciso con una fucilata sullo sterno il venticinquenne Valentino Rizzo. Quest’ultimo, insieme con il padre Antonio, che era con la compagna, e un cugino si era recato a chiarire qualcosa legata a quelle dicerie, la sera delle vigilia di Ferragosto presso l’albergo ristorante gestito dal cinquantaquattrenne. Hanno lavorato con tempestività, i carabinieri del Reparto operativo agli ordini del maggiore Domenico Menna insieme con i colleghi della Compagnia diretti dal maggiore Antonio Mancini. Il venticinquenne Valentino Rizzo, accompagnato su un’auto dai familiari, da Le Castella è giunto cadavere al Pronto soccorso dell’Ospedale civile San Giovanni di Dio di Crotone poco prima della mezzanotte, alla vigilia di Ferragosto. «Abbiamo acquisito subito –ha spiegato ieri in conferenza stampa il maggiore Mancini – i tabulati del telefono di Antonio Rizzo, padre della vittima. Abbiamo scoperto chi aveva telefonato al 118, cioè la compagna dello stesso Antonio Rizzo. Testimonianze acquisite nell’immediatezza, poi, ci hanno permesso di fare il quadro della situazione».

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