L'impresa, costituita nel 2006, impegnata nel settore del commercio delle carni ma attualmente non operativa, secondo quanto accertato dai finanzieri, aveva chiuso il periodo d'imposta 2009 con un rilevante credito Iva e, di conseguenza, aveva avanzato istanza per ottenerne il rimborso. In particolare, erano stati indicati investimenti in opere murarie e acquisto di macchinari industriali e veicoli commerciali. Gli accertamenti dei finanzieri, però, hanno svelato che dietro un'apparente regolarità formale si nascondeva un sistema fraudolento basato sull'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un imponibile di due milioni 490 mila euro, con un credito Iva generato pari ad 490 mila euro, di cui 460 mila richieste di rimborso liquidate nel corso del 2010. I fornitori indicati dalla documentazione hanno negato di avere intrattenuto rapporti con la società crotonese. Alla luce degli elementi acquisiti è stato disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, dei beni immobili e mobili dell'azienda. (ANSA)