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Notte Piccante, un’edizione col botto

   Un mix di Romagna e di Calabria per il momento clou della Notte Piccante. Gaetano Curreri sale sul palco e, di fronte a una piazza che straripa di gente, la voce degli Stadio confessa subito le sue origini calabresi: la balia era di Vibo Valentia. «Mi sono nutrito di latte calabrese, quindi è come se un po’ di Calabria scorresse in me». Poi contando sulla spalla del dj Federico l’olandese volante, che ha condotto lo show in piazza Prefettura, fa i complimenti per la “festa piccante”. Sono quasi le 23 quando le note degli Stadio iniziano a risuonare e piazza Prefettura è praticamente blindata, la gente è stipata ovunque: non c’è un centimetro di spazio nel portico dell’ufficio postale che è diventato per alcuni punto di vista privilegiato sul concerto e nemmeno sul marciapiede laterale che fa da sponda all’istituto di credito. Sold out. Impossibile, infatti, arrivare sotto al palco se non al prezzo di spintoni e qualche occhiataccia. Nelle retrovie la situazione non migliora: la piazza diventa un collo di bottiglia e attraversarla rappresenta un’autentica impresa un’impresa. Ma i navigati artisti non lasciano a bocca asciutta i tanti fan arrivati appositamente per ascoltare dal vivo i brani storici della band. Oltre due ore di musica regala infatti alla folla la formazione composta dal cantante e tastierista Gaetano Curreri, dal batterista Giovanni Pezzoli, dal bassista Roberto Drovandi e dal chitarrista Andrea Fornili. Sotto al palco gli irriducibili che hanno accompagnano cantando l’esecuzione dei pezzi più famosi issando nei momenti conclusivi del concerto anche uno striscione, mentre meno entusiasmo nella parte retrostante dove la gente è andata e venuta nel corso della lunga esibizione, sciogliendo e riformando la muraglia umana. Ma i pezzi storici hanno fatto breccia anche nella memoria dei non appassionati della musica della band. Chi non ricorda ad esempio “Generazione di fenomeni”, “Chiedi chi erano i beatles” o ancora “Acqua e sapone”. E non sono mancati brani più sentimentali come “Ballando al buio” o una canzone dedicata al ciclista Marco Pantani. All’una di notte i musicisti, ancora nel pieno dell’esibizione, sono sicuramente più vispi del pubblico che fa difficoltà a farsi coinvolgere nonostante il lungo riscaldamento. «Potrei andare avanti fino a domani pomeriggio», scherza il cantante alludendo al vasto repertorio nel tentativo di far alzare le mani al pubblico. Non era ben chiaro se la frase fosse da interpretare come una minaccia, ma l’espediente ha alla fine raggiunto il suo scopo.

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