Buone notizie dal fronte del porto: la Regione ha trasmesso al Comune il decreto di finanziamento dei 20 milioni di euro stanziati dal Cipe per il completamento dell’infrastruttura attesa da decenni. Non è una questione burocratica ma un passaggio importantissimo, che consentirà probabilmente già entro la fine di ottobre la pubblicazione del bando di gara. Si chiude così un iter complesso, sbloccato soltanto nelle ultime settimane grazie all’impegno dei settori Urbanistica e Grandi opere di Palazzo De Nobili e di tutta l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Sergio Abramo e il consigliere delegato al progetto del porto, Carlo Nisticò, coadiuvato dal consigliere Eugenio Riccio. Adesso i soldi ci sono: bisogna però fare in fretta. Perché, come indicato nello stesso decreto del dipartimento Infrastrutture della Regione, vanno rispettate alcune rigide prescrizioni a partire dall’aggiudicazione della gara d’appalto entro il prossimo 31 dicembre. Decisivi, per il completamento dell’iter, sono stati due passaggi consumatisi soltanto negli ultimi mesi: prima la conferma, con delibera dello scorso 30 giugno, del finanziamento da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica; poi l’emissione del parere del Nucleo di valutazione d’impatto ambientale della Regione, con il quale i tecnici comunali ed i consiglieri Nisticò e Riccio si sono interfacciati più volte venendo a capo di eventuali problematiche che avrebbero potuto far naufragare l'iniziativa. Ora non resta che indire la conferenza dei servizi per ottenere gli ultimi pareri previsti dalla legge e bandire finalmente la gara d’appalto, nella quale inevitabilmente - vista la ristrettezza dei tempi - si farà riferimento ad un procedimento ancora in itinere, quello relativo alla “verifica di assoggettabilità a Valutazione d’impatto ambientale” da condurre sul progetto preliminare. Completare quest’ultima procedura è, infatti, una delle prescrizioni imposte dal decreto regionale. L’altra riguarda l’imponibilità dell’Iva, in merito alla quale «l’amministrazione comunale – si legge nel decreto – provvederà ad un approfondimento normativo anche mediante la formulazione di un apposito quesito all’Agenzia delle Entrate »; qualora l’imponibilità fosse confermata, spetterà al Comune rimodulare progetto e quadro economico.