Catanzaro, Crotone, Vibo

Giovedì 08 Maggio 2025

Strada statale 18 interrotta, monta la protesta dei cittadini

Non ci sono ancora forti mareggiate, ma la Statale 18, approssimativamente all’altezza del chilometro 353, tra Marina di Nocera Terinese e Campora San Giovanni funziona di nuovo a senso unico alternato con impianto semaforico sulla corsia nord. Immancabili le lamentele della numerosa utenza per i disagi provocati dalla reiterata interdizione della corsia sud, soggetta in quel punto all’erosione marina. Il Movimento 5 Stelle di Amantea chiede con forza una soluzione tempestiva. «Non si può più stare a guardare – dice – l’isolamento tra due province (Cosenza e Catanzaro, ndc) sul litorale tirrenico: se dovesse esserci una nevicata sull’autostrada, come spesso avviene nel tratto di Lagonegro, si potrà dire che l’Italia resti divisa in due». Se questo accadesse, prosegue il movimento di Beppe Grillo e Casaleggio, sarebbe causa di «disagio per tutti: agricoltori, commercianti, scolari, impiegati e quanti devono muoversi da nord verso sud e viceversa, considerata anche la presenza dell’aeroporto di Lamezia, della sua stazione ferroviaria, del presidio ospedaliero e di tutte le diverse realtà che offrono servizi o impiegano cittadini residenti nel comprensorio. Fino al 2006 l’alternativa alla Statale 18 era costituita a monte dalla provinciale 163/1, cioè la strada del famigerato ponte (sul Savuto, ndc) che fu chiuso al transito nel 2006e crollò definitivamente nel 2008. D’allora sono passati 8 anni, ci sono stati tante manifestazioni e incontri organizzati da cittadini, agricoltori e comitati civici. E poi tante promesse di politici di ogni estrazione. Ma ad oggi nulla di concreto ». Il Movimento 5 Stelle evidenzia che per il comune di Amantea, secondo il piano di protezione civile 2013, «la strada e il ponte sono d’importanza strategica per i collegamenti con il Lametino, in quanto costituiscono, nella gestione di un’emergenza, una fondamentale alternativa alla Statale 18, che collega sulla fascia costiera le intere province di Catanzaro e Cosenza ». Ma al di là delle parole, i pentastellati chiedono «fatti e comportamenti. Si potrebbe ripartire, ad esempio – propongono – da un consiglio comunale aperto allargato ai comuni limitrofi , attraverso il quale programmare una linea seria e fondata su precise assunzioni di responsabilità da parte degli enti coinvolti».

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