Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. È quanto hanno deciso le organizzazioni sindacali di Cgil e Cisl del Comparto e le organizzazioni Anaao, Fials Medici, Cgil Medici, Cisl Medici, Cimo e Aaroi a conclusione dell'assemblea dei lavoratori che si è svolta nei locali del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” per protestare contro il ridimensionamento delle attività sanitarie dell'ospedale cittadino. Uno stato di agitazione che proseguirà fino a quando non sarà rimodulato il Decreto 18 e il successivo Decreto 58, soprattutto per quanto riguarda il futuro della Terapia intensiva neonatale e del Centro trasfusionale. In particolare, i sindacati hanno scritto al commissario straordinario per l'attuazione del Piano di rientro Luciano Pezzi, al dirigente del Dipartimento della Salute della Regione Bruno Zito, al reggente dell'Asp Mario Catalano e per conoscenza al sindaco Gianni Speranza, chiedendo il potenziamento dei servizi ospedalieri e territoriali di tutte le discipline mediche, chirurgiche e riabilitative, «in modo da offrire risposte di salute ai cittadini ed alla popolazione calabrese in genere, che tra le beghe e le decisioni affrettate è sempre l’unica e la sola a farne le spese». Inoltre, le organizzazioni sindacali hanno annunciato che attiveranno «tutte le iniziative possibili, coinvolgendo tutti gli organi istituzionali che hanno a cuore le sorti della sanità, volte all’apertura di tavoli di discussione per la riorganizzazione delle attività, in conformità alle esigenze del territorio ed ai servizi già presenti e necessari di potenziamento e mantenimento e non di chiusura».