Quella che sembrava una maggioranza granitica rischia di rivelarsi un gigante dai piedi d’argilla. A Palazzo De Nobili anche ieri si respirava aria di fronda. E addirittura si parla di alcuni consiglieri comunali di maggioranza disposti ad aderire ad una lista di dimissionari che verrebbe depositata dal notaio in attesa di raggiungere il quorum necessario (17 firme) per far cadere il Comune. Voci tutte da verificare, anche perché la voglia di tornare a casa non ha mai appassionato eletti e nominati, basti pensare come l’hanno presa gli assessori defenestrati dal sindaco per dare vita all’attuale giunta tecnica. Certo c’è molto nervosismo. E se sulla raccolta firme per le dimissioni di massa qualche dubbio permane, si impone anche la considerazione che, in caso di vittoria del centrosinistra alle imminenti elezioni regionali, la tentazione dell’opposizione di dare una spallata alla maggioranza del centrodestra sarebbe fortissima. Tant’è che già circolano i nomi di possibili candidati alla carica di primo cittadino. In ogni caso sembra che da parte di un congruo gruppo del centrodestra non ci sia un’azione di forte contrasto rispetto a questa iniziativa, così come nei confronti dell’altra, che viene data già per cosa fatta, riguardante una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio, Ivan Cardamone. Anzi appena sarà possibile si tenterà di farlo cadere. Un obiettivo che spiegherebbe il differimento di qualsiasi convocazione di seduta consiliare quantomeno fino a dopo le elezioni. Ad acuire i contrasti è stata la sconfitta del centrodestra alla Provincia ma anche l’andamento della campagna elettorale per le Regionali avrebbe creato motivi di malcontento in ragione del sostegno dato dai vertici di Palazzo De Nobili a qualche candidato.
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