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Condanne per mafia definitive, otto arresti eseguiti dalla Polizia

 La moglie del presunto boss di Papanice Leo Russelli, l’hanno rintracciata a Scandiano in provincia di Reggio Emilia: Margherita Cau che deve scontare 4 anni e 8 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso, era a casa della sorella; gli altri sette, condannati definitivamente dalla Cassazione, che devono scontare pene comprese tra i 3 ed i 7 anni di reclusione, sono stati invece trovati nelle loro rispettive abitazioni a Crotone e nella frazione Papanice, dagli agenti della Squadra Mobile che hanno loro notificato l’ordinanza di esecuzione pena emessa dalla Procura generale della Corte d’Appello di Catanzaro. In otto sono stati arrestati ieri mattina dai poliziotti della Sezione diretta dal vicequestore aggiunto Cataldo Pignataro che hanno notificato i provvedimenti insieme ai poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale di Cosenza. In carcere sono finiti oltre alla 38enne Margherita Cau, anche: Rocco Aracri (30 anni), Rocco Devona (30), Fabio Pace (30), Francesco Antonio Russelli (42), Benito Macrì (44), Luigi Bonaventura (41) e Vito Mazzei (38 anni). Sono stati tutti imputati del processo (quello col rito abbreviato), scaturito dalle operazioni antimafia della primavera e dell’autunno del 2008, denominate “Eracles” e “Perseus” messe a segno contro le cosche dei papaniciari e quella ‘Vrenna- Coriglianno-Bonaventura”. Associazione a delinquere di stampo mafioso, detenzione illegale di armi da fuoco, estorsioni e danneggiamenti nei confronti di imprenditori crotonesi e traffico di sostanze stupefacenti del tipo eroina, cocaina, hascisc e marijuana: questi i reati contemplati nel fascicolo del procedimento. Gli otto arrestati ieri devono scontare condanne diventate definitive dopo la pronuncia della Corte di Cassazione dello scorso 29 ottobre. Sette giorni fa infatti, la Suprema Corte si è pronunciata sulla sentenza emessa il 10 maggio del 2013 dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro nel maxi processo “Eracles”. Su 67 posizioni processuali esaminate, la Cassazione ha annullato 34 sentenze di condanne disponendo per 34 un nuovo processo di secondo grado (è il terzo), mentre ha rideterminato (ridotte), tredici condanne ed ha rigettato o dichiarato inammissibili i ricorsi di nove imputati le cui condanne sono diventate definitive. Come definitive sono diventate le condanne rideterminate dagli “ermellini” che hanno anche dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale contro 11 assoluzioni. Da quella sentenza sono scaturite le ordinanze di arresto della Procura generale della Corte d’Appello, eseguite ieri dalla Polizia di Stato della Questura di Crotone. Che insieme ai colleghi emiliani hanno rintracciato in Emilia, la moglie di Leo Russelli. Margherita Cau secondo gli inquirenti avrebbe gestito le assunzioni nello stabilimento “Gres 2000” di Crotone seguendo le direttive del marito in quel momento detenuto. La 38enne deve scontare 4 anni e 8 mesi di reclusione per estorsione aggravata dalle modalità mafiose; Rocco Aracri e Rocco Devona, entrambi di Papanice, devono scontare 3 anni 6 mesi e 20 giorni di reclusione ciascuno per associazione mafiosa e detenzione di armi aggravata; Fabio Pace e Francesco Antonio Russelli, anche loro di Papanice, devono scontare 3 anni 1 mese e 10 giorni ciascuno per associazione mafiosa; Benito Macrì che risiede a Crotone, deve a sua volta scontare 7 anni di reclusione per associazione mafiosa, lesioni personali, detenzione di armi, esplosioni pericolose, spaccio di stupefacenti. Luigi Bonaventura di Crotone, deve scontare 5 anni di reclusione per associazione mafiosa, estorsione, rapina, detenzione di armi. Anche Vito Mazzei di Papanice deve scontare una pena diventata definitiva, a 5 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso e per detenzione illegale di armi.

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