Su 303 studenti universitari dichiarati idonei ad accedere al servizio alloggi soltanto in 120, meno della metà, potranno realmente usufruire delle residenze di nuova costruzione ubicate nel campus. Il primo lotto - che secondo quanto riportato in un comunicato diffuso di recente dalla Fondazione Umg è in fase di ultimazione e sarà consegnato presumibilmente entro la fine di novembre - infatti, è dotato di tal numero di posti letto. Soluzioni alternative, per tentare di trovare una sistemazione per i restanti 183 risultati idonei nelle graduatorie definitive, al momento pare non ve ne siano. Una ricognizione su più immobili che siano conformi alle esigenze degli studenti universitari ma soprattutto appetibili sotto il profilo economico è stata effettuata dalla Fondazione Umg, ente competente in materia di diritto allo studio dopo il passaggio delle funzioni dall’Ardis, ma nessuna proposta concreta è attualmente oggetto di valutazione. Neppure percorribile sembra la strada di un ritorno degli studenti nello stabile di via Fratelli Plutino, ex casa dello studente fino alla rescissione del contratto avvenuto lo scorso luglio. Esito negativo hanno infatti avuto una serie di trattative avviate con la proprietà e proprio per il mancato raggiungimento di un accordo sul canone di locazione. Il corrispettivo fissato dalla Fondazione Umg non è stato ritenuto congruo da parte della proprietà che dal canto suo avrebbe avanzato un’offerta valutata come “insostenibile” per le casse della Fondazione, sebbene non siano da escludere ulteriori negoziazioni che tengano in considerazione solo una parte dello stabile. Impraticabile infine anche l’ipotesi della liquidazione di un contributo economico che generalmente viene previsto proprio al fine di sostenere gli studenti selezionati sulla base del criterio reddituale e risultati idonei ad usufruire del servizio alloggi. Nel bando di concorso per il conferimento di borse di studio, servizio alloggio e servizio mensa pubblicato lo scorso 21 luglio la possibilità di corresponsione di un contributo economico agli studenti è infatti contemplata: «Qualora per una qualsivoglia ragione non prevedibile all’atto dell’approvazione del presente bando non dovessero essere disponibili gli alloggi presso il Campus di Germaneto e neppure la “Casa dello studente” (il cui contratto è stato rescisso), l’Ardis si riserva la facoltà di convertire il posto alloggio in contributo affitto (cui possono accedere anche gli studenti idonei non beneficiari di borsa), che verrà erogato per un massimo di dieci mesi». A conti fatti però sembra che il bilancio della Fondazione sia in tali condizioni tanto “disperate” da non consentire margini di manovra per prevedere risorse da destinare a questo capitolo di spesa.
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