Nuovo pesante colpo al narcotraffico nel porto di Gioia Tauro. La Guardia di Finanza e lo Svad (Servizio vigilanza antifrode) dell’Agenzia delle Dogane, a conclusione di un’operazione congiunta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, hanno sequestrato 173 chilogrammi di cocaina purissima che viaggiava in un container destinato ufficialmente al trasporto di pectina (estratto di frutta usato nel settore alimentare per la produzione di marmellate e di confetture). Il container era stato imbarcato circa due settimane addietro in un porto del Messico e doveva ripartire da quello calabrese per un altro scalo europeo, dopo una sosta massima prevista di quarantotto ore. La cocaina, suddivisa in panetti, circa novanta, era sistemata in borsoni di tela che erano occultati all’interno del container dietro le confezioni di pectina. Una volta finita sul mercato, dopo i necessari tagli, la stessa avrebbe fruttato ai narcotrafficanti qualcosa come 36 milioni di euro. I militari delle fiamme gialle del Gruppo di Gioia Tauro, che hanno operato agli ordini del tenente colonnello Domenico Caruso, e gli addetti del Servizio vigilanza antifrode della Dogana, sotto le direttive del dott. Saverio Marrari, come riferisce una nota della Guardia di Finanza dopo una verifica della documentazione di viaggio che ha provocato delle perplessità hanno proceduto ad un primo controllo esterno con le sofisticate apparecchiature scanner che ha confermato i primi dubbi per la disomogeneità del carico ufficiale dichiarato. Da qui la decisione di procedere all’apertura del container: all’interno dello stesso, dietro i grossi contenitori di cartone nei quali viaggiavano le confezioni di pectina, sono stati trovati sette borsoni nei quali erano sistemati i panetti di cocaina che da Gioia Tauro dovevano riprendere il “viaggio” per finire, attraverso complicati meccanismi, all’organizzazione di narcotrafficanti già pronta per immettere, una volta tagliata, la “polverina” sui mercati europei. È, questo, il secondo sequestro di cocaina che si registra nel porto di Gioia Tauro dall’inizio del 2015. Un altro carico, 98 chilogrammi, è stato bloccato infatti lo scorso 11 gennaio: arrivava da un porto dell’Argentina e viaggiava celato dietro grossi involucri di interiora di bovini destinati ad una industria alimentare. Il porto calabrese resta, purtroppo, punto di snodo per il traffico internazionale di sostanze stupefacenti ma la Guardia di Finanza e la Dogana, si sottolinea, sono sempre impegnate in una continua attività di controllo finalizzata soprattutto a contrastare tutte le possibili attività illecite a cominciare appunto da quella riguardante i tentativi legati al transito clandestino di droga. E a tal proposito è il caso di ricordare che nel 2014 al porto di Gioia Tauro sono stati sequestrati nel corso di dodici operazioni 1.300 chilogrammi di “neve” tutta di qualità purissima.
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