Sono Bruno Domenico Moscato, di 56 anni, e Gaetano Antonio Cannatà, di 41, entrambi di Vibo Valentia, i due destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip distrettuale Abigail Mellace ed eseguita stamani dai carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia. Moscato, titolare di una tabaccheria sita nel quartiere Cancello Rosso di Vibo Valentia, non figurava tra gli arrestati dalle due operazioni Insomnia, ma a lui gli uomini del tenente Marco Califano e del capitano Diego Berlingieri sono arrivati seguendo proprio quel primo filone dell'indagine "Insomnia" che la mattina del 24 novembre scorso aveva portato all'arresto di sette persone, tra cui lo stesso Gaetano Antonio Cannatà. Anche nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Moscato ed al nuovo provvedimento a carico di Cannatà, la vittima, così come era emerso dalla prima indagine, è Giuseppe Sergio Baroni, ex rappresentante di gioielli poi diventato commerciante di abbigliamento, vittima successivamente dell'attività di usura messa in atto da Moscato e Canntà insieme ai loro presunti complici. La nuova attività investigativa ha consentito agli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Camillo Falvo, di fare emergere il ruolo assunto da Bruno Domenico Moscato, il quale avrebbe messo in atto una vasta attività di usura a favore della cosca Lo Bianco-Barba. Hanno avuto conferma e si sono ulteriormente irrobustite, poi, le contestazioni a carico di Gaetano Antonio Cannatà, che sarebbe stato il perno attorno al quale ruotava l'attività illecita contestata agli arrestati, essendo il tramite tra la vittima dell'usura e chi materialmente erogava il denaro, decine di migliaia di euro prestati a tassi d'usura. Nel corso delle indagini sono stati trovati "pizzini" contenenti formule di riti di affiliazione alla 'ndrangheta e di "benedizione" di locali in cui si svolgevano le "cerimonie". Il materiale, nascosto in una scatola di scarpe, fu trovato dai carabinieri nel corso di una perquisizione all'interno di un locale di abbigliamento di Vibo Valentia nel quale lavorava come commesso uno dei fermati dell'operazione "Insomnia", Salvatore Furlano. (ANSA)
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