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Prefetto dispone
accesso antimafia

Il Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, ha disposto l'accesso antimafia nel Comune di Nardodipace, noto per essere il "comune piu' povero d'Italia", i suoi abitanti cioe' hanno il reddito pro capite piu' basso del Paese.
L'iniziativa del Prefetto trae origine dall'arresto il 3 febbraio scorso del sindaco del Comune del Vibonese, Romano Loielo, e dell'ex vicesindaco dello stesso centro, Romolo Tassone, figlio del boss della 'ndrangheta Rocco Bruno, attualmente detenuto.
Loielo e Tassone sono stati arrestati con l'accusa di truffa aggravata. Secondo l'accusa i due avrebbero utilizzato per scopi illeciti fondi dell'Unione europea, dello Stato e della Regione Calabria finalizzati all'organizzazione di corsi di formazione per la creazione di posti di lavoro.
E' la terza volta che viene disposto l'accesso antimafia nel Comune di Nardodipace. La prima fu nel 2008, ma in quell'occasione non furono ravvisati gli estremi per lo scioglimento. Nel 2011, invece, all'accesso disposto dall'allora prefetto di Vibo, Michele Di Bari, face seguito lo scioglimento del Comune. Sindaco, all'epoca, era lo stesso Romano Loielo, che fu dichiarato successivamente incandidabile.
Loielo presentò ricorso contro la dichiarazione di incandidabilità alla Corte d'appello di Catanzaro, che lo accolse consentendogli così di ricandidarsi e di essere rieletto sindaco nel novembre del 2013 con una percentuale del 57%. 

L'accesso antimafia si protrarrà per 90 giorni, salvo eventuali proroghe.
A gestire l'accesso sarà una commissione composta dal viceprefetto Anna Aurora Colosimo; dal capitano Stefano Esposito Vangone, comandante della Compagnia dei carabinieri di Serra San Bruno; dal tenente della guardia di finanza Giovanni Torino e da Domenico Fuoco, funzionario dell'Università della Calabria.

(ANSA)

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