E' stato originato da una vendetta personale non legata a questioni di 'ndrangheta ma messa in atto da affiliati alle cosche della città, uno dei delitti per i quali la squadra mobile di Catanzaro ha arrestato il presunto mandante insieme ad altre due persone. Si tratta di Pasquale Torcasio, titolare del noto ristorante cittadino Bonsai e di un bar-pasticceria. L'uomo è accusato di essere il mandante dell'omicidio di Giuseppe Torcasio, ucciso il 22 ottobre 2003 all'interno del parcheggio di un supermercato, davanti a decine di persone. A parlare delle responsabilità di Giuseppe Torcasio, che non è legato a cosche della 'ndrangheta lametina, è stato il cugino Angelo Torcasio, un affiliato che poi ha deciso di collaborare con la Direzione distrettuale antimafia autoaccusandosi di essere l'autore materiale del delitto. Giuseppe Torcasio, secondo l'accusa, approfittando della parentela con un affiliato, gli avrebbe chiesto di uccidere Giuseppe Torcasio perché autore dell'omicidio di Antonio Torcasio, fratello del ristoratore, avvenuto nel 1994. Per quel delitto Giuseppe Torcasio fu arrestato il giorno stesso del fatto e poi condannato, grazie alla concessione del beneficio della seminfermità mentale, ad otto anni di reclusione, pena che aveva finito di scontare un anno prima di essere ucciso a sua volta. Un altro arrestato è Saverio Giampà, accusato di avere avuto un ruolo nel delitto di Bruno Cittadino, ucciso il 31 luglio 2008 nel centro di Lamezia Terme, davanti alle onoranze funebri di cui la vittima era dipendente. Il terzo arrestato, Pasquale Ruiz, infine, sarebbe accusato solo di estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa nei confronti di un commerciante.
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