La volontà sarebbe quella di chiudere la “vertenza Campanella” entro il 30 giugno o almeno questo è ciò che il neo commissario Massimo Scura avrebbe assicurato nel corso del colloquio che nel primo pomeriggio di ieri è intercorso con una delegazione di lavoratori del centro oncologico. Ma il faccia a faccia tanto atteso tra il funzionario nominato dal governo e i dipendenti che da oltre una settimana sono asserragliati negli uffici della struttura commissariale e in cerca di risposte risolutive sul loro futuro occupazionale non ha avuto l’esito sperato. Nulla in più rispetto a ciò che già era stato prospettato nel corso dell’ultimo colloquio avuto la scorsa settimana con il sub commissario Andrea Urbani sembra, infatti, sia venuto fuori. Ancora facce scure e nervi tesi quindi al primo piano del Dipartimento Tutela della Salute oltre all’assicurazione che l’occupazione andrà avanti ad oltranza fino a quando non si avranno garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali. Si procederà a tappe forzate fino al prossimo appuntamento segnato in rosso sul calendario dagli “occupanti” che è quello di venerdì a mezzogiorno. In quella data infatti è stato fissato l’incontro tra il neo commissario Scura e il governatore della Calabria Mario Oliverio; i lavoratori, infatti, confidano che in quell’occasione la politica possa finalmente prendere posizione rispetto a una vicenda che si trascina ormai da anni. Pochi però sono gli spiragli aperti dall’intensa giornata di ieri; Scura, infatti, in accordo con quanto già annunciato dal sub commissario Urbani, ha confermato di essere intenzionato ad attendere la nomina del commissario liquidatore della struttura sanitaria attesa per il 31 marzo. Solo il funzionario nominato dal Tribunale, infatti, avrebbe il potere di revocare i licenziamenti - sarebbe stato spiegato nel corso del colloquio - misura che, al contrario, non potrebbe essere avviata su iniziativa della struttura commissariale. Si guarda quindi con terrore al sempre più vicino termine rappresentato dal 10 aprile, data a partire dalla quale diventeranno operativi i licenziamenti collettivi azionati dai vertici aziendali per le 245 unità lavorative in forza alla struttura sanitaria. L’unico “piano di salvataggio” prospettato ai dipendenti, e riferito al termine del colloquio, sembra sia quello di procedere nella direzione della pubblicazione di avvisi ad evidenza pubblica e nel più breve tempo possibile bandire concorsi per riassorbire il personale licenziato. Nessuna clausola a garanzia della eventuale riassunzione saranno poste, sarebbe stato chiarito dal commissario su esplicita richiesta dei dipendenti; al contrario è stato chiarito che si procederà per titoli e in quel contesto i lavoratori licenziati potranno far valere la loro esperienza maturata nel campo oncologico.
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