
Travolta e uccisa all’alba sulla strada statale 18 immersa nella nebbia, a poche decine di metri di distanza dal bivio per Vena Superiore. Presa in pieno da una autovettura Vituccia Pasceri, 68 anni di Vibo Valentia, sarebbe stata poi travolta un furgoncino. Entrambi i conducenti non si sono fermati, ma a distanza di ore si sono presentati ai carabinieri che li hanno sentiti a lungo nel tentativo di ricostruire la dinamica del grave incidente. Vituccia Pasceri era nota a Vibo per la sua vita dedicata alla famiglia e ai cani. Un amore quest’ultimo che molto spesso l’ha vista protagonista di appelli e di battaglie, talvolta condotti quasi in solitudine. E probabilmente ieri mattina, come era sua consuetudine, stava recandosi a dare da mangiare ai cani che raccoglieva in giro. In una busta, trovata poco distante dal suo corpo, infatti, c’erano croccantini. Da quanto emerso l’incidente si è verificato intorno alle 5 e un quarto. La signora Pasceri, che viveva in contrada Vaccaro con alcuni dei suoi quattro figli, percorreva la statale 18 in direzione Vibo quando è stata colpita in pieno da un’autovettura, condotta da un 44enne vibonese. Un impatto violento che ha scagliato il corpo a qualche metro di distanza. Al momento dell’incidente la strada era avvolta dalla nebbia e forse questo ha impedito al conducente della vettura di vedere la donna che camminava lungo il ciglio della strada. Fatto sta che l’automobilista non si è fermato, proseguendo la sua corsa mentre il corpo della signora Pasceri rotolava sull’asfalto. Alcuni minuti dopo sul luogo – sempre immerso in una fitta nebbia – sarebbe sopraggiunto un furgoncino, guidato da un 30enne di Briatico, che avrebbe travolto il corpo della povera donna riverso sulla strada. Entrambi sono indagati. Omicidio colposo e omissione di soccorso i reati ipotizzati. Una ricostruzione a cui i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia –le indagini vengono coordinate dal cap. Diego Berlingieri – sono giunti non solo attraverso le dichiarazioni dei due conducenti ma soprattutto tramite la visione dei filmati di un sistema di videosorveglianza installato all’esterno di un esercizio commerciale, grazie ai quali erano già stati individuati i mezzi in transito nell’arco di tempo precedente e successivo all’incidente.
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