Gli agenti della Digos e della squadra mobile di Crotone hanno arrestato sette persone per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I sette arrestati, due italiani e cinque romeni, contattavano le donne provenienti dall'Est europeo e, dopo false promesse di lavoro, le costringevano a prostituirsi. Le ragazze, in diversi casi, hanno subito anche violenze da parte dei loro aguzzini. Nel corso dell'operazione sono state compiute perquisizioni e sequestrati documenti.
L'arrivo consistente di giovani donne provenienti dai Paesi dell'Est dell'Europa ed il consistente aumento del fenomeno della prostituzione ha insospettito gli agenti della Digos e della squadra mobile di Crotone che stamane hanno arrestato sette persone per favoreggiamento e sfruttamento. Ai sette arrestati, di cui cinque romeni e due italiani, è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Crotone che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica. In carcere sono finiti: Petre Coman, di 27 anni; Vadana Melentina Stoica (38), Antonino Brunno (28), Iulian Pruteanu (29) e Andrei Ionut Bejenari (30). Ai domiciliari sono stati posti Adriana Elena Bejenari, 29 anni, e Giovanni Spanò, 42 anni. Le indagini sono scaturite da una precedente inchiesta che nei mesi scorsi aveva portato all'arresto di 16 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla produzione di documenti falsi ed al favoreggiamento della immigrazione clandestina. Nei mesi scorsi gli investigatori hanno compiuto accertamenti sui flussi migratori connesso ad un incremento della prostituzione. Sono stati compiuti numerosi controlli e intercettazioni telefoniche dai quali è emerso il giro di prostituzione. I sette arrestati, secondo gli inquirenti, si erano divisi il territorio del capoluogo e gestivano un gruppo di prostitute che, in caso di rendimento insoddisfacente, venivano immediatamente sostituite. E' emerso anche che le giovani donne, in più di un' occasione, hanno subito violenze e maltrattamenti quando non volevano più prostituirsi.
"Siamo di fronte ad un fenomeno di prostituzione d'importazione che usa donne giovanissime fatte arrivare in Italia facendo credere loro nella speranza di un lavoro, una speranza che è stata frustrata dai loro aguzzini con vessazioni notevoli". Lo ha detto Luisiana Di Vittoria, Procuratore della Repubblica facente funzioni di Crotone, circa gli arresti per sfruttamento della prostituzione. "Lo abbiamo capito - ha aggiunto - dalle intercettazioni nelle quali gli sfruttatori minacciavano in maniera violenta le ragazze anche quando queste, per il freddo o perché stavano poco bene, volevano tornare a casa". Il procuratore Di Vittorio ha anche precisato che le ragazze (una quindicina in tutto) sono state affidate a centri specializzati. Il questore di Crotone, Luigi Botte, ha ricordato che "abbiamo deciso la pista investigativa per colpire lo sfruttamento della prostituzione; probabilmente questa indagine non debellerà il fenomeno, ma fa sentire la presenza dello Stato anche a tutelare le vittime". Infine il questore ha lanciato una proposta per prevenire il fenomeno: "Come è accaduto in altre parti d'Italia basterebbe un'ordinanza del sindaco per poter multare i clienti che alimentano il fenomeno". Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il dirigente della Digos, Claudio Spadaro, il dirigente della squadra mobile, Giovanni Cuciti, il vicequestore Roberto Pellicone, il dirigente dell'Ufficio prevenzione crimine, Domenico Lanzaro, e il vice dirigente della squadra mobile, Massimiliano Migliaccio.(ANSA)