Catanzaro, Crotone, Vibo

Mercoledì 07 Maggio 2025

Sigilli antimafia al patrimonio del clan dei cutresi

 Stavolta la Dda di Bologna ha colpito gli affari del presunto clan di ’ndrangheta legato ai Grande Aracri, che avrebbe messo radici in Emilia. Gli investigatori dei carabinieri coordinati dal procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso sono convinti infatti di aver messo le mani sul patrimonio di società e attività commerciali che sarebbero riconducibili alla costola emiliana della cosca di Cutro capeggiata da Nicolino Grande Aracri. Su disposizione del gip di Bologna, i carabinieri hanno arrestato ieri 9 persone e sottoposto a sequestro preventivo tra l’Emilia, Roma e Malta, nove società, tra cui anche alcune aziende che operano nel settore dell’impiantistica e delle grandi opere. Società che sarebbero state intestate a prestanome (tra gli arrestati c’è anche un noto imprenditore reggiano), ma di fatto controllate da Alfonso Diletto, originario di Cutro, considerato braccio destro di Nicolino Grande Aracri, anch’egli destinatario di una delle ordinanze di custodia cautelare disposte nel blitz che è il prosieguo dell’operazione “Aemilia”.

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