Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Rizziconi, patrimonio da 3 mln sequestrato alla cosca Crea

 Ammonta a circa 3 milioni di euro il valore del nuovo sequestro di beni effettuato nella giornata di ieri dalla Polizia di Stato a carico di Teodoro Crea, ritenuto dagli inquirenti capo indiscusso dell’omonima cosca di ndrangheta di Rizziconi. Il provvedimento di sequestro ha per oggetto un’impresa operante nel settore della coltivazione di frutti oleosi e agrumi e dell’allevamento di ovini e bovini, gli elementi presenti nel patrimonio aziendale e i conti correnti. L’operazione condotta dalla Polizia di Stato rientra nell’attività di aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta. Il sequestro è stato effettuato su disposizione della sezione misure di prevenzion e del Tribunale di Reggio. «Il provvedimento – evidenziano gli investigatori–trae origine da una complessa attività investigativa di natura patrimoniale, svolta dalla locale Divisione Anticrimine nei confronti della cosca “Crea”, diretta ad accertare l’illiceità del patrimonio direttamente o indirettamente riconducibile alla stessa». Nello specifico, il Tribunale con il provvedimento eseguito nella giornata di ieri, «ha disposto il sequestro dell’impresa individuale “Burzì Clementina”– attiva nel settore della coltivazione di frutti oleosi e agrumi e dell’allevamento di ovini e bovini – degli elementi presenti nel patrimonio aziendale e dei conti correnti». Secondo quanto reso noto dagli inquirenti, le indagini patrimoniali, supportate dalla relazione degli amministratori giudiziari, hanno consentito di accertare che per la suddetta impresa, «intestata alla moglie di Teodoro Crea, cl. ‘39, nel corso del tempo sono stati sostenuti dei costi di notevole entità, del tutto in contrasto con le risorse economiche dichiarate dal nucleo familiare del boss di Rizziconi. Il sequestro fa seguito ad analoghi provvedimenti, eseguiti il 21 maggio e il successivo 13 giugno, nell’ambito dell’operazione “Feudo”, con l’aggressione di beni per un valore stimato di circa 6,3 milioni di euro». In quella circostanza il Tribunale aveva disposto il sequestro di un edificio di pregio, composto da tre appartamenti e 2 locali uso deposito-garage; una villa, un’unità immobiliare composta da due abitazioni e un locale uso deposito; immobile in corso di costruzione; tre appartamenti e un locale destinato all’esercizio di attività commerciale; un appartamento; due stabili adibiti, rispettivamente, a caseificio e abitazione; 6 fabbricati adibiti a stalle; 22 terreni; una impresa attiva nel campo della gastronomia; una quota, pari al 20% del capitale, relativa alla società “Crea Moda s.r.l.”; conti correnti e titoli Agea.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia