S’allarga l'inchiesta che il 6 agosto scorso ha travolto la Sacal, la società di gestione dell'aeroporto internazionale di Lamezia Terme. Nel registro degli indagati ieri è stato iscritto anche l’ingegnere Pasquale Clericò, ex direttore generale della Sacal, che per anni è stato alle dipendenze della società di gestione dello scalo internazionale lametino. Nell'elenco degli indagati ci sono anche il presidente del consiglio di amministrazione della Sacal Massimo Colosimo, imprenditore catanzarese nominato dall’ex presidente della Calabria Scopelliti, l'attuale direttore generale della società aeroportuale Pierluigi Mancuso, l'ex vicepresidente della Sacal Gianpaolo Bevilacqua, gli imprenditori catanzaresi Giuseppe Gatto e Floriano Noto, il dirigente delle Infrastrutture della Sacal Ferdinando Saracco, il membro del Cda scelto dal Comune di Catanzaro Luigi Silipo, il dirigente Sacal Eugenio Sonni, il direttore del personale Ester Michienzi e il responsabile dell'area manutenzione Filippo Malafarina. Secondo le accuse formulate dai sostituti procuratori della Procura lametina, Giulia Maria Scavello e Marta Agostini, le persone indagate sarebbero responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, abuso d'ufficio, turbativa d'asta e turbata libertà di scelta del contraente. Al centro dell'inchiesta ci sono appalti e assunzioni. In particolare, la Procura lametina contesta alle undici persone indagate di aver «posto in essere una serie di condotte illecite e violazioni di legge, con particolare riferimento alla normativa in materia di appalti pubblici». Nonostante la scoperta di cimici e videocamere, avvenuta per caso durante la riparazione d’un climatizzatore da parte di alcuni tecnici negli uffici direzionali della Sacal, gli inquirenti avrebbero materiale sufficiente per l’inchiesta. Subito dopo la scoperta delle microspie, la magistratura ha comunque deciso di accelerare le indagini, emanando un decreto di perquisizione, che è stato effettuato giovedì scorso, negli uffici direzionali della Sacal. Al blitz hanno preso parte gli agenti della Guardia di finanza e della Polizia di frontiera, che hanno setacciato tutti gli uffici e portato via alcuni faldoni.