Entro 12 mesi la baraccopoli di Scordovillo verrà sgomberata. Parola di Paolo Mascaro. Il primo cittadino interviene in maniera netta su una delle vergogne irrisolte della terza città della Calabria. E lo fa spiegando quello che ha fatto nei primi due mesi e mezzo della sua Amministrazione e soprattutto quello che farà nei prossimi giorni. «Questa mattina mi recherò alla Procura della Repubblica – annuncia alla Gazzetta del Sud Paolo Mascaro – per sollecitare energici interventi da parte dei magistrati, per quelle che sono le loro competenze, per risolvere una problematica che continua ad inquietare l'intera cittadinanza, oltre che il sottoscritto. Subito dopo essermi insediato il 16 giugno ho subito raccomandato agli uffici competenti la massima attenzione sul censimento dei rom che hanno qui la residenza. Oggi sappiamo che i nuclei familiari sono in tutto 101. Contestualmente, insieme agli assessori competenti, e in particolare all'assessore Gullo, il cui impegno è letteralmente impagabile, abbiamo richiesto all'Aterp la consegna dell'elenco degli appartamenti che risulterebbero allo stato sfitti, e cioè 114, oltre ad essere giornalmente in contatto con l'Aterp per il completamento rapido degli edifici in costruzione». Un monitoraggio dei rom che non è stato solo “burocratico”, tra le mura del Municipio, ma anche “sul campo”. Mascaro, infatti, nel mese di luglio si è recato nella baraccopoli di Scordovillo insieme alla Polizia locale, all'assessore Michele Cardamone e al consigliere Giancarlo Nicotera, per verificare di persona in che stato vivono i rom. «È una situazione disumana – ha detto Mascaro – non capisco come è stato possibile lasciarli vivere in quello stato». Poi la denuncia. «A seguito del reiterarsi degli insopportabili fumi –ha spiegato il sindaco – ho personalmente proposto querela nei confronti dei rom, chiedendo l'adozione di ogni misura repressiva che fosse di competenza dell'autorità giudiziaria, unica legittimata ad emetterla. Ho inoltre concordato con il comandante della Polizia locale di adottare ulteriori attività di rigoroso controllo, demandabili ai vigili urbani». «Continuo a ribadire che il cronoprogramma della mia Amministrazione prevede lo sgombero massimo entro 12 mesi e cioè prima della prossima estate – sottolinea il primo cittadino – e lo stesso avverrà gradualmente con progressiva sistemazione dei rom aventi diritto in varie parti della città. Volevo comunque sottolineare che ciò che in 30 anni non si è riusciti a realizzare non poteva di certo avvenire miracolosamente in due mesi, per giunta estivi. L'Amministrazione comunale resta comunque disponibile ad accogliere ogni suggerimento utile e costruttivo che possa pervenire da semplici cittadini o da esponenti politici, che sappiano indicare serie modalità alternative di risoluzione dei problemi e che possano condurre allo sgombero in tempi più brevi».
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