Al processo si è giunti dopo l'indagine condotta dalla Guardia di finanza di Crotone che nel dicembre 2013 aveva portato all'arresto dell'ex sindaco e di altre dodici persone. L'accusa aveva sostenuto che in occasione delle elezioni amministrative del 2008, Carolina Girasole, candidata con la lista civica Sinistra Arcobaleno, era stata eletta sindaco con i voti della cosca Arena, ottenuti anche grazie alla mediazione del marito. Girasole quindi, sempre secondo l'accusa, avrebbe ricambiato il favore consentendo che gli Arena coltivassero finocchi su terreni già confiscati dalla magistratura alla cosca. Durante il dibattimento, la difesa di Girasole ha, in diverse circostanze, portato in aula elementi e testimonianze contro la tesi dell'accusa. I giudici hanno anche assolto per il reato di voto di scambio Massimo Arena e Pasquale Arena. Assolti dai reati di turbativa d'asta ed abuso d'ufficio - perché il fatto non sussiste - l'ex assessore Domenico Battigaglia ed il dirigente comunale Antonio Calabretta. Francesco Pugliese, Pasquale Arena e Paolo Lentini sono stati assolti anche dalle accuse di turbativa d'asta ed abuso d'ufficio per non aver commesso il fatto. Assoluzione piena anche per gli imputati di associazione mafiosa: Nicola Arena, Massimo Arena, Pasquale Arena e Franco Ponissa. A quest'ultimo è stata invece inflitta la pena più pesante, quattro anni di reclusione e duemila euro di multa, per il reato di estorsione. Per turbativa d'asta sono stati condannati a tre anni e sei mesi di reclusione e 450 euro di multa Nicola e Massimo Arena, Antonio De Meco e Antonio Guarino.
"È la giusta sentenza per un processo che non si doveva proprio celebrare. Il procedimento a carico mio e di mio marito doveva chiudersi già nella fase delle indagini preliminari". Così l'ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, ha commentato l'assoluzione decisa nei suoi confronti del Tribunale di Crotone. "Fin dall'inizio di questa assurda vicenda - ha aggiunto l'ex sindaco - abbiamo cercato di gridare la nostra innocenza e di fare sentire la nostra voce, ma questo ci è stato impedito da chi deliberatamente non ha voluto, in nessun modo, ascoltare le nostre pur evidenti ragioni e da chi, invece di cercare di conoscere la verità, ha preferito correre dietro la sensazionalità della notizia di un sindaco antimafia che scende a patti con la 'ndrangheta. Il Tribunale di Crotone, nella sua imparzialità, coraggio e determinazione, ha dimostrato che, nonostante tutto, gli onesti cittadini hanno ancora da sperare e avere fiducia nelle nostre Istituzioni". "Ringrazio tutti coloro - ha concluso Carolina Girasole - che in questo periodo tremendo della mia vita, mi sono stati vicino e non hanno mai dubitato della mia onestà". (ANSA) |
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