per far rientro a casa, al conducente di un’autovettura che era invece il reale obiettivo dei killer. Il ragazzo è stato riconosciuto vittima di mafia dal ministero dell’Interno nell’ottobre 2014. Dopo la celebrazione della santa messa, un corteo per le vie del paese si è snodato alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali, delle forze dell’ordine e di alcuni testimoni di giustizia. "Se archivieranno il caso dell’uccisione di mio figlio - ha spiegato Martino Ceravolo, padre di Filippo - allora vorrà dire che un innocente sarà stato ucciso due volte. Voglio invece verità e gli assassini di un giovane innocente assicurati alla giustizia e mandati in carcere. La 'ndrangheta non ha rispetto neppure per le donne ed i bambini, ammazza senza guardare in faccia nessuno". A conclusione della manifestazione è stato piantato un albero in ricordo di Filippo Ceravolo all’interno del cortile della scuola media di Soriano Calabro.
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