
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo il ricorso discusso giovedì scorso dall'avvocato Francesco Gambardella, ha dissequestrato i beni dei fratelli imprenditori Giuseppe e Fabio Gatto su cui la Guardia di Finanza aveva apposto i sigilli nell'ambito dell'inchiesta sull'appalto dei lavori per il secondo lotto del nuovo Palazzo di Giustizia. Torna nella piena disponibilità dei due noti costruttori, dunque, la cifra di circa 1 milione e mezzo di euro. Secondo i giudici, fra l'altro, "ai fini della insorgenza del danno al Comune, non rileva la circostanza" che il cantiere "sia stato chiuso e abbandonato" dalla ditta CCC a cui la Gatto Costruzioni ha ceduto un ramo d'azienda.
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