La Polizia di Stato, nella serata di ieri, 20 ha tratto in arresto Simone Bevilacqua, 35 anni, e Franco Bevilacqua, 40 anni, appartenenti alla comunità rom catanzarese. I due, sono stati rintracciati nella scorsa serata e portati in carcere su ordine del Gip del Tribunale di Catanzaro perché considerati responsabili dei reati di sequestro di persona, violenza sessuale e riduzione in schiavitù a danno di una giovane donna anche lei appartenente alla comunità nomade del capoluogo, che ha accolto le richieste cautelari formulate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, che ha diretto le indagini.
La ragazza, poco meno di un mese fa, ha denunciato alle forze di Polizia una serie, lunga e complessa, di episodi di violenza e prevaricazione subìti ad opera dei Bevilacqua, che erano giunti a segregare la donna tra le mura dell’abitazione dove la denunciante e Simone Bevilacqua avevano deciso di convivere. Tra le pareti domestiche, stando al narrato della vittima, si consumavano le violenze, sotto forma di percosse e minacce a mano armata, che si accentuavano nel momento in cui la donna rifiutava di prostituirsi negandosi ad un rapporto sessuale che il suo convivente aveva “allestito” per lei.
I due Bevilacqua non erano nuovi agli inquirenti, vantando entrambi un lungo percorso criminale. Simone Bevilacqua ha collezionato finora pregressi per reati contro la persona e il patrimonio non meno che per violazione della disciplina in materia di armi e stupefacenti; Franco Bevilacqua si è concentrato finora, per lo più, su delitti in tema di stupefacenti. I poliziotti della Squadra Mobile del Capoluogo li hanno rintracciati fuori dagli indirizzi di residenza, dopo qualche ora di ricerche concentrate nella zona sud della città, nei quartieri dove vive la comunità nomade.
Nel contesto dell’indagine la donna ha denunciato a più riprese agli investigatori la violenza sessuale che i due uomini, ognuno a suo modo, le avevano inflitto.
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