Alcune decine di lavoratori licenziati dalla Fondazione Campanella hanno scritto al Prefetto di Catanzaro, al Presidente del Tribunale, al presidente della Regione ed al Rettore dell'Università, chiedendo la revoca del decreto di estinzione della Fondazione "per il venir meno dei presupposti che lo hanno determinato", dopo, è scritto in una nota, "la sentenza del giudice che ha condannato la Regione al pagamento di oltre 81 mln di euro al centro oncologico". "Una vicenda - prosegue la nota - tutt'altro che conclusa, visto che, se non interverranno fatti concreti a breve scadenza, tutti i dipendenti licenziati hanno manifestato l'intenzione di attivare una vera e propria class action nei confronti dei due soci fondatori della Fondazione (Regione e Università) nonché di tutti quegli altri soggetti che, direttamente o indirettamente, hanno portato al licenziamento collettivo". "Da quando è stata posta in liquidazione la Fondazione - scrivono i dipendenti - cosa è stato fatto? Se gli ordini del giorno approvati dal Consiglio regionale cadono nel vuoto, che valore hanno e che valore ha lo stesso Consiglio? Il Presidente Oliverio, che annovera tra l'altro in giunta un esimio giuslavorista, si sarà alacremente attivato per individuare il percorso richiesto e sollecitato dal Consiglio? E quale è lo stato dell'arte? Vorremmo capire cosa ha prodotto la chiusura della Campanella in termini di risparmi. Nessuno. Miglioramenti del servizio sanitario? Nessuno. Attendiamo con ansia di conoscere gli ultimi dati sulla emigrazione sanitaria. Di certo le Uo che gestiva la Fondazione oggi lavorano a scartamento ridotto e alcune, addirittura, non sono state attivate da nessun'altra parte".