Giuseppe Grutteria, secondo il suo avvocato Lucio Canzoniere, non incontrò Angelo Torcasio a cui giurò fedeltà. Semplicemente perchè il pentito fa risalire l’incontro in casa sua a quando Grutteria era in carcere. Antonio De Vito, sostiene il suo difensore Wanda Bitonte, non era l’imprenditore edile della cosca Giampà, come sostiene invece l’accusa. Non ci sono prove di questo, dice il difensore, ed i collaboratori di giustizia che l’accusano «non sono depositari della verità». Franco Trovato, considerato dall’accusa l’autocarrozziere al servizio del clan Giampà, non era organico alla cosca. Lo sostiene l’avvocato Giuseppe Di Renzo che lo difende in aula dall’imputazione di associazione mafiosa.
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