I militari, infatti, giunti sul posto, hanno verificato la veridicità delle segnalazioni ricevute, notando in particolare che, probabilmente a causa dei lavori di rimessa in efficienza tuttora in corso, il tubo di immissione dei fanghi ed acque sporche da depurare era stato volutamente scollegato, lasciando scorrere i liquami nel boschetto attiguo. I carabinieri hanno quindi posto i sigilli alla struttura, chiedendo tuttavia alla magistratura di concedere alla ditta che stava provvedendo alla manutenzione, la facoltà d'uso al fine di ripristinarne la funzionalità per recare meno danni possibili alla popolazione. Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità da parte di amministratori locali e degli esecutori dei lavori. Un analogo intervento era già stato effettuato nel giugno 2014 dai carabinieri del Noe. (ANSA).
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