Sequestro e immediato dissequestro, giusto il tempo che il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Pietro Scuteri, non convalidasse il provvedimento preventivo attuato dalla sezione operativa navale della Guardia di finanza di Roccella Jonica su un camping di Isca Jonio, piccolo centro della costa catanzarese. I sigilli delle Fiamme gialle erano stati apposti alla struttura turistica - per un valore presunto di circa un milione di euro - situata a pochi metri dalla spiaggia, perché ritenuta abusiva, con una presunta occupazione illecita che si sarebbe distribuita su un’area demaniale marittima di circa 33mila metri quadri. Le indagini della Finanza erano nate dall’esecuzione di un ampio piano operativo contro l’evasione fiscale dei tributi locali (Ici-Imu) e stando ai rilievi, che però non sono stati poi “approvati” dal giudice, la struttura non sarebbe mai stata accatastata e non avrebbe avuto le necessarie autorizzazioni per l’occupazione regolare dell’area demaniale; l’unica concessione demaniale marittima in capo alla società di gestione risultava scaduta il 31 dicembre 2011 e non era stata rinnovata. I militari hanno quindi provveduto a sequestrare l’intero camping, stimato in un milioni di euro. Ma il quadro ricostruito dalle indagini non ha passato il vaglio del gip che ha parlato di «insussistenza, allo stato degli atti allegati al fascicolo, del fumus commissi delicti di entrambi i reati contestati (l’occupazione abusiva e violazioni in materia edilizia, ndc) nella provvisoria imputazione nella provvisoria imputazione».
La struttura balneare Eden Beach, ripresa nel video, non è coinvolta nell'operazione della Guardia di Finanza.
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